La mia più-che-metà

La magica coppia formata dalle nostre cellule somatiche e dal nostro Microbiota.

di ANTONELLA BEVERE

Tu sei… tu! Ovvio, vero?
La tua storia, il tuo essere e il tuo aspetto sono scritti nelle sequenze dei 46 cromosomi, unici ovunque e per sempre, contenuti nel nucleo di ogni tua cellula da quando eri semplicemente un ovulo fecondato.

Questo è sempre più chiaro, dagli studi di Mendel (1850) in poi.

Eppure nel tuo corpo ai tuoi cromosomi corrisponde non più del 10% dei geni contenuti nel tuo organismo. Il restante 90% è quello delle forme di vita che abitano prevalentemente nel tuo intestino. Ciò che questo insieme di geni (denominato microbioma) esprime, interagisce con l’espressione genetica dei tuoi cromosomi somatici e fornisce innumerevoli sostanze, alcune delle quali non sono prodotte altrimenti.

Si ritiene che il numero delle tue cellule sia 30-35 trilioni. Ma all’interno dei tuoi 10 metri (circa) di tubo digerente vivono più di 50 trilioni di microorganismi (lieviti, virus, batteri…). Con questa intera popolazione, chiamata microbiota, formiamo, orgogliosamente, un super-organismo.

Per super-organismo si intende una forma di vita in cui parti geneticamente diverse sono interdipendenti, reciprocamente necessarie e svolgono ciascuna compiti precisi e imprescindibili all’esistenza e al benessere dell’intera struttura

In pratica, non puoi più considerare il tuo microbiota un ospite, è parte integrante di te, unico nella sua composizione come unica è la tua impronta digitale, tende a riformarsi con le stesse popolazioni quando viene distrutto, ma non è uguale a se stesso nel tempo. Viene da tua madre e dalla sua storia (in modo diverso a seconda delle modalità della nascita) e poi si modella momento per momento, plastico e dinamico come la vita. Se fai sport, cosa mangi, cosa provi, che sostanze assumi, tutte le persone con cui hai avuto contatto, i tuoi amici a quattro zampe… perfino quando fai un viaggio e cerchi il selfie o l’oggetto da portare a casa per non perdere quelle esperienze, quei posti, quei sapori, sappi che il tuo Microbiota lo sta già facendo per te: porterà come ricordo indelebile nuove specie di cui si è arricchito, nuovo materiale genetico da esprimere! E ogni nuovo incontro, ogni accoglienza e integrazione, se in ordine e in pace, sono infinita ricchezza, promessa di salute e longevità.

Ho cercato a lungo un qualcosa fatto solamente da te, un piccolo spazio nel quale questa tua super-metà non c’entri nulla… non riesco a trovarla!

Ma no!” mi dirai (l’ho detto anche io) “Sono io che penso, sento, mi difendo, amo, decido!!! “

Ne sei proprio sicuro? Sei tu, solo tu? E con quali strumenti fai tutto ciò?

In ambito neuro-psicologico ad esempio, molti esperimenti hanno portato a definire sei campi in cui il microbiota ha un ruolo determinante (e ne viene parimenti influenzato). Spesso si è riusciti a “traslocare” con il microbiota anche la funzione specifica (ad esempio il temperamento o il gusto verso determinati cibi).

Lo studio dei rapporti con il cervello intracranico si è svolto seguendo tre piste:

  1. LA TEORIA LINEARE MICROBIOTA-CERVELLO

Rendendo germ-free il tubo digerente e poi trapiantando determinate composizioni di microbiota (sia nel modello animale che umano) è stato dimostrato come molte alterazioni di funzioni neurologiche siano esportabili tramite il gut microbiota, così come sono migliorabili trasferendo microbiota di soggetti sani.

Quindi regolando il microbiota attraverso stili di vita più salutari e supplementazioni mirate si potrebbero direttamente migliorare gli stati patologici.

  1. LA TEORIA DEI VECCHI AMICI

Lo stile di vita odierno avrebbe troppo velocemente cambiato i rapporti, che si sono formati in milioni di anni, tra il nostro organismo e i nostri commensali. Inquinamento della terra e delle acque, farmaci, diete sintetiche e sterili, iperigiene, diminuzione dei contatti interumani stretti, avrebbero causato una diminuzione della varietà e della forza del Microbiota, impoverendone ad esempio le capacità di contribuire alla maturazione delle cellule dendritiche gliali intestinali, con conseguente deficitario sviluppo di linfociti T regolatori: il sistema immunitario, non più regolato, si trova ora in una fase di iperattività con sviluppo di malattie autoimmuni e allergiche, e stati iperinfiammatori che conducono ad esempio verso le tempeste citochiniche e le malattie neurodegenarative.

  1. L’IPOTESI DELLA BARRIERA CHE PERDE

Il nostro organismo ha due barriere fondamentali e correlate tra di loro: l’epitelio intestinale e la barriera emato-encefalica (oltre a quella placentare nel caso di gravidanza). Queste barriere sono costituite da un epitelio (o endotelio) continuo, non fenestrato, e con cellule endoteliali unite tra di loro da giunzioni cellulari occludenti (dette tight junctions) che risultano più isolanti rispetto ad altri epiteli. Il Microbiota protegge la formazione e la funzione delle tight junctions della barriera intestinale. Quando fattori lesivi impediscono questa funzione, non solo penetrano nell’organismo attraverso l’intestino batteri, lipolisacaridi, immunoglobuline… ma lo stato infiammatorio che si verifica lede anche le tight junctions della barriera ematoencefalica con successiva iperinfiammazione mediata da inteleukine, problemi metabolici, neurologici e mentali.

I ritmi della natura (giorno-notte, cicli lunari, stagioni, fame-sete…) sono ritmi anche del microbiota che tiene il passo e l’equilibrio, come un perfetto ballerino.
Dipende da lui quanta fame hai, ciò che desideri mangiare, come digerisci, il tuo metabolismo. Del resto tutto ciò lo influenza enormemente. 

Il sistema immunitario si struttura nell’intestino (dove si trovano l’80 % di tutte le cellule immunitarie nel tuo organismo) e senza microbiota (lo si è visto deprivandone animali) si hanno gravissime sindromi di immunodeficienza.

Tutti gli ormoni sono prodotti o neuromodulati anche dal microbiota (trapiantando microbiota maschile in un intestino femminile si otterà nel nuovo superorganismo un netto aumento di testosterone a livello ematico), tutti i sistemi cerebrali (quindi la parte corticale, i sistemi limbici e ipotalamici e i nuclei della base… tutto, insomma) vengono modulati da sostanze prodotte dal microbiota e, a loro volta, rispondono modellandone… le modulazioni.

Vitamine, acidi grassi a catena corta, interleuchine, integrità della barriera intestinale, neuromodulatori diretti a velocità supersonica verso centri direzionali (ad es. l’ipofisi)  per ripercuotersi su tutte le ghiandole del nostro corpo… la maturazione, il funzionamento e la salute sono sempre un tutt’uno con questa coppia per la vita, con un dialogo infinito, come in ogni coppia che si rispetti.

E’ incredibile osservare come la proliferazione e la connessione del microbiota intestinale dalla nascita in poi si svolge in modo esattamente parallelo allo sviluppo, alla mielinizzazione e alle connessioni dendritiche dei neuroni cerebrali. I due sistemi si inluenzano e sostengono a vicenda. Neonati di animali deprivati del loro microbioma hanno mostrato anomalie di sviluppo cerebrale alla nascita e disordini mentali nella crescita.

D’altra parte, tutte le patologie umane sono anche patologie del microbioma sempre con spirali di aggravamento/miglioramento bidirezionali.

Disturbi a livello della popolazione microbiotica intestinale corrispondono ad alterazioni mentali (emotive, cognitive, comportamentali e neurodegenerative (Parkinson, Alzheimer…). anzi talora (è stato dimostrato nel m. di Parkinson) precedono quelle del Sistema Nervoso Intestinale e, di gran lunga, quelle del Sistema Nervoso Centrale. 

E allora, per mantenere ordine e pace tra tutti i viventi che formano il tuo superorganismo, cosa si può fare?

Si può fare moltissimo: a livello di studio ci sono tecniche che potremmo definire invasive (tra cui la deprivazione temporanea prima di ricolonizzare e il trapianto fecale) ma il più lo facciamo noi ogni giorno, consapevoli o meno: lo stile di vita, le sostanze tossiche (fumo, farmaci, fitofarmaci…), la cura del nostro mondo interiore (non per niente si parla di asse cervello-intestino!!), la dieta e l’integrazione con prebiotici (sostanze che favoriscono l’attecchimento e lo sviluppo di commensali) e i probiotici (le specie commensali vere e proprie).

Questi ultimi due passaggi sarebbe bene che venissero effettuati sotto la guida di un medico esperto, altrimenti, nella migliore delle ipotesi, rischiano di essere inefficaci.

Se hai letto fin qui, complimenti!
Consentimi allora di chiudere riprendendo la domanda iniziale:

se Tu sei un super-Tu,
plastico e dinamico,
mutevole ma uguale a sé in se stesso,
dove è quel Tu che ti fa dire Io?

Cosa è “Io”?

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