Corso per pazienti praticanti 3.0

Gli step per diventare un paziente omeopatico perfetto.
Lezione n. 5

di ANTONELLA BEVERE

Questo è il quinto appuntamento delle lezioni, siamo nel corso per pazienti credenti e praticanti: l’unico corso che ti trasforma nel paziente che tutti i medici vorrebbero avere.

Se ancora non hai letto le lezioni precedenti clicca sul pulsante qui sotto.

Ora che siamo allineati, ripartiamo da dove ci eravamo lasciati.

Hai ricevuto la tua prescrizione: uno strano nome, seguito da una sigla…
ad es. Calcium Carbonicum  200 CH.
C
osa vuol dire? C’è un significato decifrabile? 
Vediamo:

I rimedi omeopatici hanno un nome, per convenzione in latino, che indica la sostanza di partenza

So cosa pensi: ti hanno sempre detto che curarsi con l’omeopatia è curarsi “con le erbe” ma, come noti, non è così. 

La sostanza di partenza può venire infatti dal mondo vegetale (Rhus Toxidodendron, Arnica, Pulsatilla, Thuya, Bellis Perennis… per citarne solo alcuni), o dal mondo minerale (tutte le Calcaree o le Magnesiae, o Kali Bichromicum, Antimonium Tartaricum…) altri ancora dal mondo animale (Apis, Cantharis, Corallium, Lachesis…). C’è perfino la possibilità che la sostanza di partenza sia tratta da materiale patologico organico, tratto da tessuti umani, animali o vegetali malati. Questi ultimi, definiti Nosodi o bioterapici, sono estremamente interessanti: dai “prodotti” della malattia stessa si ottiene un principio terapeutico (come ormai tutti sanno, E. Jenner,  contemporaneo di Hahnemann, nel 1796 ricavò da un’escara vaiolosa di mucca un “vaccino”, appunto, da usare addirittura prima che il contagio si realizzasse). Ma, come sempre, in omeopatia non viene considerata tanto la malattia quanto il malato, quindi anche i Nosodi, (ad es. Carcinosinum, Tubercolinum, Medorrhinum) una volta preparati con materiale organico derivato direttamente dalla patologia di cui portano il nome (diluito e potentizzato, nessun pericolo che ci sia ancora “materia” contagiante) , si svincolano dalla malattia da cui sono stati tratti per coprire l’intero corteo sintomatologico (il quadro) in tutte le occasioni in cui esso si presenti.

Per chi volesse approfondire consiglio l’ottimo articolo del dott. Gustavo de Dominici .

Ricordo benissimo come mio padre dicesse che il suo papà aveva già compreso (primi del ‘900) come la Sifilide rimanesse “nel sangue” e continuasse ad agire nelle generazioni successive; egli stesso, ancora negli anni ‘70, discuteva con i colleghi di tubercolinismo o luesinismo, indicando costituzioni che manifestavano aspetti e modalità tipiche dell’infezione (nello specifico tubercolare o sifilitica) pur non essendo mai venuti in contatto con la malattia. Pur non spiegandone il meccanismo, si constatava umilmente come l’infezione negli antenati trasmettesse i suoi effetti nella genealogia futura (e ti dirò purtroppo di più: anche gli stili di vita “tossici” come etilismo, tossicodipendenze, tabagismo… lasciano segni costituzionali lungo le generazioni).

Il DNA ci determina, in parte.

Ma su di esso scriviamo le nostre abitudini,
i nostri sogni e le nostre paure.
La nostra storia,
che i figli del futuro,
e i figli dei nostri figli,
inevitabilmente,
leggeranno.

Ed è proprio su queste “modalità” reattive tipiche della malattia e del paziente che abbiamo di fronte (anche qualora paziente e malattia non si siano mai incontrati) che l’uso accurato dei Nosodi offre risultati spesso inimmaginabili, restituendo livelli di salute che talora sembrano geneticamente negati.
Forse il campo dei Nosodi è quello che offre maggiori spazi inesplorati sia a livello terapeutico che scientifico. Individuare il meccanismo di funzionamento renderebbe ragione del concetto di “calco energetico” che una malattia struttura, attraverso la quale si trasmette, sia nei “contagi” dell’attualità, che lungo le generazioni (epigenetica).

Formulazione   Granuli   Gocce   Fialette   Pomate   Supposte    Spray    

Le formulazioni più tipiche sono quelle in granuli o in gocce

I granuli hanno una base di zucchero che costituisce il supporto inerte e sono impregnati  della diluizione indicata con metodiche che variano a seconda della casa farmaceutica (per immersione, per stratificazione, per vaporizzazione…): la qualità dell’impregnazione dipende da quanto essa sia omogenea nel supporto e da quanto sia profonda.  In ogni caso essi possono essere assunti direttamente in bocca (non vanno toccati con le mani, di solito la confezione ha un tappino dosatore che consente di estrarre i granuli senza contatto) possibilmente lontano dai “sapori”: quindi non è il digiuno che conta quanto la distanza da tutto ciò che genera un sapore (e quindi una carica biomagnetica) in bocca: caramelle, dentifrici, sigarette, caffè, bevande sapide…

Le gocce hanno generalmente una base idroalcolica in cui viene disciolta la diluizione considerata. Possono essere versate direttamente in bocca o diluite in poca acqua. 

Sia i granuli che le gocce possono essere assunti, se indicato dal medico, “in Plus”: ad es. 7 granuli o 15 gocce in 500 cc di acqua (le bottigliette da mezzo litro di acqua minerale, possibilmente scure, verdi o blu in modo da non essere colpite dalla luce diretta). Ogni tot ore si agita bene la bottiglietta (se si vuol essere precisi si colpisce con il fondo della bottigliette il palmo dell’altra mano per 10 volte) e si versa la quantità di un caffè in una tazzina pulita, tenendo la soluzione qualche istante in bocca mentre la si sorseggia. 

Diluizione   DH - Decimale Hahnemanniana   CH - Centesimale Hahnemanniana   K - Korsakoviana   LM - Cinquantamillesimale    

Accanto al nome notiamo una sigla strana formata da un numero e da una o più lettere: si tratta della diluizione. 

DH vuol dire Decimale Hahnemanniana, quindi un 2DH vuol dire una sostanza diluita 2 volte 1:10 e dinamizzata (quindi un totale di 1:100 con due dinamizzazioni),  6CH o 30 CH, ad esempio,  vogliono dire 6 o 30 diluizioni Centesimali Hahnemanniane. Quindi 6 o 30 volte da 1:100, pensate a quanto diluita possa essere una sostanza alla 200 CH! (1:100 elevato alla 200esima con 200 dinamizzazioni) 

 Un altro tipo di diluizione, che non viene accettato in tutte le farmacopee, è la diluizione Korsakoviana, indicata con K. 

La sua storia è molto interessante: il dottor  Simeon Nicolaievitch Korsakov è stato un medico russo contemporaneo di Hahnemann, dedito alla medicina Allopatica sino al 1928 quando iniziò a studiare l’Omeopatia e a vederne gli enormi benefici. Partito come ufficiale medico durante la guerra si trovò nell’urgenza di preparare egli stesso i rimedi negli ospedali da campo. 
Nella carenza di materiale elaborò un metodo che utilizzava un solo flacone nei vari passaggi delle diluizioni (l’acqua che rimane adesa alle pareti è considerata il centesimo da diluire con 99 parti di nuova acqua distillata). Sperimentandone l’efficacia direttamente sui malati e feriti sul campo di battaglia si convinse dell’efficacia del metodo che in seguito fu approvato dallo stesso Hahnemann.  E’ bene sottolineare che da un punto di vista clinico non c’è corrispondenza tra, ad esempio, una 200CH e una 200K, solo l’esperienza dell’omeopata e il suo obiettivo terapeutico, sapranno discriminare tra l’una o l’altra formulazione. 

Nella VI edizione dell’Organon, uscita postuma rispetto alla data della sua morte, il Maestro Hahnemann fa in tempo a svelare l’uso delle diluizioni Cinquantamillesimali (/LM) con le quali io personalmente mi trovo molto bene (sono state molto studiate dalla scuola che ho avuto la fortuna di frequentare). Per la loro preparazione una soluzione centesimale (CH 1:100) viene diluita da 1:500 presentando così una diluizione complessiva di 1:50.000

Esse presentano un’azione molto profonda, potente da un punto di vista terapeutico ma leggera nel campo del famoso “aggravamento” iniziale: mente e corpo vengono spesso curati insieme contribuendo a quell’equilibrio che io personalmente considero molto importante nella bidirezionalità del famoso motto “Mens sana in corpore sano”. 

Io, di nuovo sottolineo che si tratta di esperienza personale, utilizzo le diluizioni più alte nella scala cinquantamillesimale (dalla 15 alla 30/LM) in particolar modo quando cerco un riequilibrio della parte cognitiva con la parte emotivo/inconscia, cioè, con eccessiva semplificazione, tra le funzioni del cervello sinistro con quelle del cervello destro. Le diluizioni più basse (1-15/LM) sono invece efficacissime nei disturbi fisici, soprattutto quando mente corpo hanno perso, apparentemente, un linguaggio comprensibile a entrambi.

Ecco, ora hai i granuli comprati. Come conservarli? 

Senz’altro è buona norma schermarli da grosse fonti elettromagnetiche nel conservarli (ad esempio non vicino a elettrodomestici, router o telefonini). 

In poco tempo avrai a casa una vera e propria farmacia: di solito consiglio di dividere uno spazio con più contenitori (cassettini o scatoline o bustine) in ordine alfabetico. In ciascuna puoi porre (e ri-porre dopo l’uso) i rimedi corrispondenti che saranno molto più facili individuare anche in un momento di emergenza. …

Ecco un elenco di base, un elenco di 24 rimedi (alcuni indispensabili, altri opportuni, altri utili) da tenere a casa come Pronto Soccorso.  

Certo è che non possono esaurire tutte le possibilità terapeutiche, che sono praticamente infinite. 

Per ogni evenienza è sempre bene chiamare il medico (che quasi sempre ci consiglierà un rimedio diverso da quello a cui avevamo pensato); nel frattempo si può assumere il proprio rimedio costituzionale (se lo conosciamo) o uno tra quelli consigliati nelle tre slide precedenti se le indicazioni corrispondono.

condividi questo articolo

Iscriviti alla newsletter

Per non perderti neanche un articolo
e non preoccuparti, anche io odio lo spam

BLOG

PRENOTA UNA VISITA

Privacy

INFO

Dott.ssa Antonella Bevere
iscr. Albo FR-2516
P.IVA 01759180605 
info@antonellabevere.it